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Massimo Bottarelli / Il cielo può allargarsi |
Libertà è partecipazione, così cantava Gaber.
Libertà non è la capacità estensiva di spazio e tempo, non è nell’infinito susseguirsi e svelarsi di possibilità da afferrare, non è l’itinerare vago e sprovveduto attraverso una generosa geografia,ma ma è piuttosto nella qualità di come ci si attrezza ed organizza per abitarvi.
E’ partecipazione.
Ed è attraverso di essa che in un luogo dove il tempo stesso sembra essere condanna, il cielo torna ad allargarsi, lo spazio a non costringere.
Grazie al lavoro partecipativo, all’operato concreto e quotidiano ed al ripristino delle particolari inclinazioni di ognuno s’ impara a vincere la propria lotta contro quella che rischia di diventare una condizione alienante ed ingestibile.
Partecipare per essere complici padroni di questo strano ed abusato concetto riassunto nella parola libertà. |
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Massimo Bottarelli
Nato a Roma nel 1946, città dove vive tutt'ora, Massimo Bottarelli è appassionato da sempre all'arte fotografica, con l'obiettivo di trasferire le emozioni dei suoi scatti all'osservatore. Quando tutto questo avviene - dice - la simbiosi emotiva che ne scaturisce è la realizzazione del suo lavoro.
La sua prima documentazione fotografica è del 1968, durante le contestazioni a Milano. Negli anni successivi ha fotografato soprattutto gli aeroporti del Nord, dove lavorava, concentrandosi sui mezzi e le manifestazioni aeree.
Socio di Officine Fotografiche dal 2004, tramite l'associazione ha esposto in alcune collettive tra le quali quella all'interno del Festival Boutographies di Montpellier del 2005, con il lavoro su Testaccio, e quella nell'ambito di FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma del 2006, con il lavoro sul quartiere Ostiense. Ha partecipato ai Workshop con Leonard Freed e Antonin Kratochvil, approfondendo le tecniche del reportage. Dal 2007 è responsabile delle attività interne a Officine Fotografiche, curando la gestione dei Gruppi di Lavoro e del progetto Visioni del Ritmo. Questa ultima attività gli ha fatto scoprire una nuova passione: le performance dei musicisti di blues, che ama fotografare nei momenti di maggiore intensità espressiva. Il lavoro ha portato alla realizzazione della mostra “Fronte del palco”, esposta nei locali di Officine Fotografiche nel 2008.
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