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Olivier Culmann
Inaugurazione: 9 ottobre

TV-viewers

Olivier Culmann ha fotografato molte persone davanti al proprio schermo nell'atto di guardare la televisione. Olivier coglie il momento in cui l'attenzione delle persone cala, la loro coscienza si addormenta, e rimangono ipnotizzati dalla fosforescenza dei tubi a raggi catodici. In questa fase i corpi sono spesso comodamente raggomitolati in uno stato semi-collassato di quiescenza. È un dato di fatto, non c'è niente di più comune, né di più preoccupante, di questo immobile stato di passività e di sonnolenza mentale, nel quale noi, TV-viewers (telespettatori), ci immergiamo in tutto il mondo. Tuttavia noi non vediamo il mondo reale, ma solo un'immagine del mondo, una fantasia della realtà. Le notizie, le serie televisive e gli spettacoli, sia che giungano da altre parti del pianeta o siano realizzati proprio sotto casa nostra, inondano tutti gli schermi sotto i nostri occhi anestetizzati. I TV-viewers ricevono informazioni gli uni degli altri senza mai incontrarsi. Quando si guarda la televisione, si ha l'impressione di conoscerli. Quando li guarda, Olivier Culmann ci guarda.


Biografia

Le fotografie di Olivier Culmann pongono argutamente domande angosciose. Inserisce le domande ricorrenti sulla libertà degli uomini e sul suo condizionamento su una corona di orgogliosa soggettività. Schermi televisivi, scuole, istituzioni: anti-etnografico, si è chiesto quali catene ci vengono attaccate dal nostro sistema sociale. Tra tutti quegli eco, può essere rilevata una risonanza più privata: «Atlantic», guardando il tempo che passa durante il viaggio di una nave da carico, oppure una serie sulle città fantasma della Namibia.

Tendance Floue è un collettivo di dodici fotografi. E' stato creato nel 1991 ed è stato fondato sul principio di indipendenza, al fine di garantire la libertà di ogni membro. Esplorando sempre il mondo contro il comune senso di una immagine occidentalizzata, rivelando il lato nascosto di questioni note: al di là dei loro approcci individuali, i dodici fotografi, in uno spirito collettivo, si sono lanciati in un'avventura fotografica di ordine diverso, totalizzante e affine alla performance. Confrontando le immagini, mettendosi insieme agli altri, formando combinazioni: il lavoro che viene svolto insieme genera nuova materia organica.