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| Chris Rain |
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I Am the Snow
Facendo una rassegna tra sfumature e applicazioni che elevano l’ atto di fotografare a pura espressione dell’ inconscio, non si può negare quanto sia forte il potere evocativo di un immagine capace di ricapultare il suo spettatore in un qualche angolo ancestrale del proprio passato. Forse sembrerà banale parlare di album dei ricordi, eppure questa serie altro non è che una rivisitazione tautologica di ogni cosa io riesca a ricordare. Il formato stesso e numero delle foto vogliono ricreare una sorta di reticolo di una carta geografica, seguire le direttive di meridiani e paralleli per raggiungere tesori dimenticati e inaccessibili; tutte quelle stelle e macchie bianche invece sono come le ceneri di un urna che svuotai in mare, e il vento le ha sparse nei luoghi più significativi della memoria. Le barche affondano, il molo di un porto, la visione prospettica del mare e dei suoi odori; si sgretolano come polvere la città e le sue infrastrutture esistenziali; tutti questi resti sono sospesi in aria e poi ricadono su una distesa circolare di neve, dove piccole figure umane si inseguono, lasciano tracce e poi le cancellano, ma pur sempre sicure di poter superare incolumi onde in grado di paralizzare il cielo e risucchiare l’ orizzonte.
Inverno: una serie di interminabili giornate noiose dentro una casa che non mi appartenevà più, hanno fatto si che cominciassi ad aprire vecchie scatole imballate, piene di quegli oggetti che non si buttano nell’ eventualità che un giorno possano servire, ma che poi, il più della volte, restano li a far polvere. Sono in preda a bagliori altalenanti tra innocenza e terrore, la speranza di alzarsi una mattina e vedere il cornicione della finestra innevato, l’ ansia dei lunghi corridoi e le ombre proiettate sui muri che, osservandole bene, si animavano; un eterno silenzio familiare compensato dalla evasione in regni immaginari disegnati a proprio piacimento.
Queste immagini non mi abbandonarono mai, nemmeno quando lasciai la città. Immagini così violente e malvagie che diventarono il mio unico punto di riferimento per molto molto tempo. Dopo la partenza.
Capitolo chiuso. |
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Biografia
Chris Rain è un artista visivo nato e cresciuto a Roma, anche se di origini straniere, all'inizio degli anni '80.
Autodidatta, costretto ad un ambiente a lungo isolato, ha perseguito la propria ricerca comunicativa dapprima in ambito musicale, successivamente avvalendosi di qualsivoglia espediente, tra i quali il medium fotografico. Non ama prendere le difese di particolari appellativi o categorizzazioni, nella sua opera pellicole e processi chimici non sono altro che alcuni dei tanti sinonimi che si possono appellare agli strumenti di emancipata espressione e alterazione del vero. Inconsapevolezza, desideri, reminiscenze e chimere sono insieme trame ricorrenti che affiorano con insistenza, nei mutevoli volti sbiaditi e allo stesso modo nascoste in paesaggi immaginari.
MOSTRE
2008 Palazzo Ratto-Picasso (Genova)
2009 Theatre de Varietè (Monte Carlo) - Immagine Colore (San Remo) - Teatro Agorà (Roma) - Dimensione Massima 10x12 (Roma) - Renaissance Art Prize Barbican (Londra) - Sinergy Art Studio (Roma) Knulp (Trieste)
2010 Corte del Libro (Tolmezzo UD) - Simposio (Roma) - Centro Fotografia d'Autore (Bibbiena AR) - S.T fotogalleria (Roma) - The Hospital Private Members Club (Londra) - Fotosintesi Festival (Piacenza) - Boutographies Festival (Montpellier) - Fotoleggendo Festival (Roma)
PREMI
Renaissance Arts Prize London 09
Festival di Savignano SiFest 09
Fotoleggendo Festival Roma 09
Renaissance Photography Prize Honoreable Mention London 09
PUBBLICAZIONI
Kult, Shots, Punto di Svista, Riflessioni Portfolio Italia, Fotografare, Descry Magazine, Il Manifesto, Fotosintesi Catalogue, Renaissance Photography Catalogue, Espresso web, La Stampa web,
Il Fotografo, Young Blood 10, Fotocult, Inside Art
LIBRI
2010 I AM THE SNOW 72p, b&w photographs, cm27x27 Postcart Edizioni ISBN 978-88-867-95-39-5
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