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Giulio di Sturco / BIHAR Aftermath |
Alla fine di agosto, il fiume Kosi in India straripò gli argini nello stato di Bihar un’ondata gravissima di piogge monsoniche causò il cedimento di una diga in Nepal generando quello che fonti ufffciali hanno definito una della peggiori inondazioni degli ultimi 50 anni. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che, secondo le stime sono state colpite 70.000 persone in Nepal e più di tre milioni in India. Soltanto nello stato di Bihar, si stima che 300.000 case siano state distrutte, 250.000 ettari di terreni agricoli devastati, e più di 2,5 milioni di persone sfollate. Almeno 90 persone sono state dichiarate morte.
Le fonti ufficiali di Bihar dichiarano che più di 560.000 persone sono state evacuate e, sempre secondo le stime, 200.000 persone sono state spostate dal governo in campi, molti dei quali sono stati sommersi dalle acque.
Gli abitanti dei villaggi mangiano riso crudo e farina mescolata con acqua inquinata per poter sopravvivere. La mancanza di cibo e di acqua potabile sono preoccupazioni immediate per le vittime di inondazioni, oltre al rischio di malattie derivate dai morti.
Il fiume, così grande, ha cambiato direzione (e non ha soltanto ha abbattuto i suoi argini), e l'acqua si è spostata così rapidamente che avrebbe potuto essere arrestata soltanto da un importante intervento infrastrutturale.
Le persone provenienti dalle comunità colpite sono esposte al rischio di restare rifugiati per mesi, con la conseguente impossibilità di perseguire i mezzi di sussistenza o di frequentare la scuola.
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Giulio di Sturco
Giulio di Sturco è un fotografo italiano di 29 anni che attualmente divide il suo tempo tra Milano e Nuova Delhi.
Ha studiato fotografia presso l'Istituto Europeo di Design e Arti Visive di Roma, e ha coperto dalla sue basi in Canada e New York il territorio nord-americano per molte riviste italiane come D (La Repubblica delle Donne), Internazionale, Vanity Fair, Marie Claire, Anna, Amica, Geo, l’Espresso e altri.
Nel novembre 2007 ha vinto la prima edizione del concorso Reporter senza frontiere “un mondo migliore" .
Nel febbraio 2008 ha vinto la menzione d'onore al PREMIO YANN Geffroy XIX EDIZIONE.
Nel febbraio 2009, ha vinto il World Press Photo (1 ° Premio, foto singole) nella categoria Arte e Spettacolo.
Nel marzo 2009 ha vinto il Sony World Photography Award, nella categoria Contemporanea.
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