PURSUIT / RICHARD PAK / PICTURETANK
Un progetto creato nel corso di un periodo di sei anni, Pursuit è la cronaca disincantata di un’ America idealizzata. Essendo un grande ammiratore della letteratura del cinema e della pittura americana, ho creato il mio fancied-America, un non-luogo immaginario pieno di eroi delle fiction. Lo scopo di questo lavoro è quello di affiancare uno costruzione mentale della realtà della vita quotidiana americana e di rappresentare "l’esperienza americana", come una metafora dell’esperienza per antonomasia. Nelle mie foto intendo suggerire piuttosto che descrivere, tradurre piccoli drammi della vita, in qualcosa di universale e senza tempo. Il titolo Pursuit echeggia la Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d’america affermando ognuno dei diritti di "vita, libertà e il aspirazione alla felicità". Questo lavoro è un diario visivo di una chimerica ricerca: la felicità, concessa come un diritto costituzionale.
GAMEBIRDS / ERIC GARAULT / PICTURETANK
Un giorno Ramiro mio nipote mi ha chiesto di scattargli una foto con il suo piccolo gallo. Ha posato, così fiero, con l'animale stretto nelle sue braccia. Ho guardato il gallo che sembrava chiedersi cosa stesse succedendo, era così bello e fiero .... Ho capito subito che il rapporto tra l'uomo e l'animale mi aveva colpito e mi avrebbe interessato. Ho sempre fotografato persone, ma gli animali sono esseri viventi che comunicano in modo completamente diverso. Dopo aver prodotto una prima serie denominata Bestiary’ nata dall’incontro con gli animali d'allevamento, nella seconda serie ho scelto di fotografare uccelli galliformi e altri amici pennuti. Il nostro rapporto con il pollame è inusuale. Non è facile arrivare vicino a loro, perché vi è una forma di diffidenza reciproca che traspare dalla loro respirazione, dal loro modo di comunicare, dalle grida, il rumore del battito d’ali o dai movimenti improvvisi. Nel mio lavoro cerco e ritrarre questa diffidenza, e la loro natura a sfidare avvicinandomi agli animali. Le piume, le creste, le zampe sono tutte le cose che desidero sottolineare in un tentativo di dimostrare questo strano e intenso rapporto. Nelle espressioni animali è possibile vedere una variabile interrogatoria, minacciosa o uno sguardo di paura. Mi piace immaginare che vi sia una sorta di intrighi comuni e che il risultato si riveli solo alla fine! Con il loro sguardo e atteggiamento, ogni animale porta lo spettatore in uno spazio di senso condiviso. La sfilata di uccelli mi fa pensare alla al fasto e all’atteggiamento fuggente della nostra società. Sto cercando di dimostrare l'importanza del legame tra fotografo e modello, anche se il modello non può essere umano. scattare foto ad animali nel loro habitat naturale, e cercare di dimostrare la loro personalità come un ritrattista errante. Questa serie, che non avrà spazio in una rivista di moda femminile, è tuttavia un vero e proprio studio sull’ animalità
MACHINES / LUCIE&SIMON / PICTURETANK
La serie 'Machines' indica il rapporto teso che esiste tra L'uomo Consumatore - qui volutamente assente - e mezzi di produzione che lo soddisfano. Dentro le fabbriche che assomigliano a cubi purificati – fatti di materiali effimeri – gli alimenti sono manipolati nel rispetto delle norme igieniche e con determinazione, fino a che non perdono la loro identità e il loro gusto originale. Ammucchiati, ripartiti, allungato, frastagliati, estesi fino a terra, questi diventano scatole, prodotti seriali, paste, o persino rifiuti, gettati da un caos di tubi e meccanismi robotici, supervisionati qua e là dall’Uomo Lavoratore. L'uomo è annegato, smarrito: si limita a un quasi invisibile collegamento al centro di un oceano di macchine. Questa è la manipolazione degli alimenti o la manipolazione dell’Uomo Consumarore? Costretto dalla sua necessità, l'uomo non può evitare tali manipolazioni, come testimonia il check-out code di un supermercato gigante. Con uno sguardo fisso nel vuoto, le fotografie mostrano la rigidità animata e la violenza controllata del mondo industriale. In un’unica composizione troviamo le forme metalliche verticali e orizzontali in audace contrasto con le le forme arrotondate degli alimenti prima della loro trasformazione. Un’astrazione apparente, che crea il lavoro foto-grafico, dietro al quale l’estremo realismo scompare. L’osservatore, confuso, diviso, deve svegliare la sua immaginazione, i suoi sentimenti o suoi ricordi del mondo reale, per dare un senso - il suo significato - alla fotografia. Con l'alternanza di situazioni aperte e riprese ravvicinate, si riproduce il ritmo delle macchine in una fabbrica. L'obiettivo, che sostituisce il punto di vista dello spettatore, non rivela più uno stato di realtà, ma piuttosto una modulazione di un continuo e inarrestabile cumulo di significati.
NIGHT JOYRIDE / BRUCE TAJ / PICTURETANK
Bruce Taj vede la vita notturna come un 'incontro con l'Altro'. Uno sguardo, una discussione, un volto memorabile... Per rappresentare i sentimenti, cerca di catturare 'momenti di vita' con tempi di esposizione molto lunghi. Fotografare non è più un lungo 'momento decisivo', chiaro e pulito, ma uno spazio vibrante, vivo. Lo spettatore è libero di scegliere e dare un senso. 'Night Joyride' si basa su una sequenza di 'scatti' che cercano l'uno con l'altro la propria costruzione narrativa.
KATRINA, OR THE END OF THE WORLD / CEDRIC FAIMALI / ARGOS / PICTURETANK
Quattro anni dopo l'uragano Katrina, e nonostante alcune parti della città siano state ricostruite, la natura si mostra come colei che ha definitivamente preso le case abbandonate dai loro proprietari.
EVERYDAY / VALENTINE VERMEIL / TEMPS MACHINE / PICTURETANK
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