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Stefano De Luigi
Inaugurazione: 14 ottobre
Ore 19:00

Blanco Vision of Blindness

a cura di Giovanna Calvenzi

La cecità tocca uno dei dilemmi intellettuali del fotografo, quello che spinge a indagare specularmente sul suo contrario. Che colore ha la cecità? Che intensità? Stefano De Luigi racconta qualcosa di poco visibile, come le percezioni che consentono a chi non vede di mettersi in relazione con gli altri e con lo spazio fisico che li circonda. È spinto dalla curiosità vorace dei fotografi, dalla voglia di verificare, di conoscere universi altrui che hanno le proprie regole, i propri comportamenti, le proprie armonie.
La sua lunga inchiesta è terminata dopo 5 anni di viaggi, reportage in 16 paesi del mondo e 4 continenti dove Stefano De Luigi lavora con oggettività ma combatte inevitabili ondate di buonismo e cerca di comportarsi con la lucidità dell’entomologo che studia universi altri.
Il progetto fotografico Blanco è stato insignito dallo Eugene Smith Fellowship Grant nel 2007 e pubblicato sulle migliori testate internazionali.
Blanco è anche diventato un libro fotografico, edito da Trolleybooks.
Nell’aprile/maggio 2010 diventa una mostra presso la galleria della VII di New York, celebre agenzia fotografica americana che lo rappresenta.

Biografia

Stefano De Luigi (Köln, 1964) è fotografo professionista dal 1988.
Nel 1990 si trasferisce a Parigi, dove viene incaricato dal Musée du Louvre di illustrare la trasformazione del museo in occasione del suo bicentenario. In quello stesso periodo realizza numerosi reportage per la stampa francese e internazionale.
I lavori di questi anni vengono esposti al Festival di Edimburgo (1988), all’Espace Carrousel du Louvre (1993), al Festival di Arles (1996), al Festival da Imagem di Braga (2001).
Nel 1997 Stefano De Luigi viene invitato a partecipare al “Master Class” della Fondazione World Press Photo e due anni dopo verrà premiato dalla stessa nella categoria “Art Stories” per il suo lavoro sulla moda. Nel 2000 riceve la “Honorable Mention” del premio Leica Oskar Barnack Awards e una selezione dei suoi reportage viene proiettata al Festival di Arles.
Nel frattempo partecipa anche a delle mostre collettive: “Eurogeneration”
a Palazzo Reale di Milano e al Museo di Roma in Trastevere, e “Fotogiornalismo Italiano” alla Fondazione per la Fotografia di Torino e “Beijing In&Out”, Triennale Bovisa, Milano 2007.
Come libro “Pornoland” ha vinto il premio “Marco Bastianelli” del 2005.
Tra il 2003 e il 2007 Stefano De Luigi, in collaborazione con Christian Blind Mission, ha realizzato il progetto “Blindness” sulla condizione della cecità nel mondo e sulla lotta per curarla. “Blindness” ha già ricevuto il patrocinio di Vision 2020 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e ha vinto il W. E. Smith Fellowship Grant, edizione 2007.
Nel 2006 Stefano De Luigi ha intrapreso il progetto “Cinema Mundi”, che racconta il mondo del cinema alternativo a quello commerciale di Hollywood. Progetto a tappe in Cina, Russia, Iran, Argentina, Nigeria e India, e Corea del Sud. Trasformato in un cortometraggio di sette minuti e mezzo, “Cinema Mundi” è stato proiettato al Festival di Locarno, il 4 agosto 2007. Nel 2008 si aggiudica il secondo posto nella categoria “Arts/Single” del World Press Photo. Nel 2009 viene premiato per un reportage sugli ex bambini soldato in Liberia dalla Soros Foundation (OSI) ed espone il suo lavoro a New York e Washington.
Nel 2010 per un reportage sulla siccità in Kenya di nuovo il 2° posto World Press Photo nella categoria Contemporary Issue oltre che il 1° posto nel Days Japan International Press Prize.
Nel Marzo del 2010 esce del libro “Blanco” con il progetto sulla cecità.
I reportage di Stefano De Luigi sono stati pubblicati dai più importanti magazine internazionali, in particolare Stern, Paris Match, Le Monde Magazine, Time, The New Yorker, Newsweek , Geo.
Dal Maggio del 2008 Stefano De Luigi fa parte dell’agenzia VII/Network
Vive a Milano